Che cos’è la visita cardiologica?

La visita cardiologica è un passaggio fondamentale per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere cardiologico. Al di là dei pazienti con malattia cardiovascolare nota infatti, si può essere inviati dal proprio medico curante dal cardiologo per accertare la natura di sintomi come dolore toracico, affanno, sincope, capogiri, palpitazioni e verificarne eventualmente il legame con disturbi di tipo cardiaco.

A cosa serve la visita cardiologica?

La visita cardiologica è utile per diagnosticare e curare le principali patologie cardiovascolari, come l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica, lo scompenso cardiaco, le cardiomiopatie, le malattie della valvole cardiache o  seguire pazienti portatori di protesi valvolari.

Come si svolge la visita cardiologica?

Il paziente viene accolto dallo specialista che in un primo momento raccoglierà il maggior numero di informazioni possibili sulla storia e sullo stile di vita dell’assistito: alimentazione, vizio del fumo, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie a carico, casi in famiglia di patologie cardiache, assunzione di farmaci. Il medico procederà poi all’auscultazione del cuore e alla misurazione della pressione arteriosa.

La visita dura circa 15-30 minuti e può anche prevedere un elettrocardiogramma, a seconda della prescrizione medica. L’esecuzione dell’elettrocardiogramma, e dunque il controllo dell’attività elettrica del cuore, permette di accertare o escludere la presenza di patologie a carico delle coronarie, le variazioni del volume cardiaco o le alterazioni del ritmo (come aritmie, fibrillazioni, extrasistole).

Sono previste norme di preparazione?

Il paziente è invitato a portare con sé eventuali esami effettuati su richiesta del proprio medico curante.

Domenico Carpita è un dottore di medicina generale della Asl Roma 5, internista, docente alla scuola di formazione di medicina del Lazio e professore incaricato alla Sapienza.